Il 29 dicembre a Monza e Brianza

Vorrei vedere Pippo Civati  nel prossimo Parlamento. Negli ultimi anni ha letteralmente inventato un tipo di leadership che prima non c’era, fatta di ascolto, scrittura e compartecipazione.  È una “forma” di leadership, ma anche di comprensione intellettuale, che gli ha consentito da un lato di vedere prima di altri certe potenzialità del suo partito (sarebbe pensabile la prima Leopolda di Renzi senza l’apporto di Civati?) e dall’altro di capire certe esigenze di nuova partecipazione presenti nella società (è forse il primo a non aver deriso i “grillini” all’inizio e ad aver cercato di politicizzarne le istanze). Sa cosa vuol dire contribuire a far maturare la cultura politica di un paese (e ai miei occhi di non militante di partito e di osservatore indipendente questo è uno dei contributi più preziosi alla politica).

Non è un ragazzo, ma ha capito che senza giovani la politica diventa corporazione e il paese avvizzisce. Ha sottratto il (peraltro spesso giusto) mugugno dell’insoddisfazione per la politica al campo delle posizioni populiste e anche a un certa psicologia dell’impossibilità (e della lagna) per trasformarlo nella posizione – politica – di chi studia e lavora per cambiare le cose con pragmatismo, senza aver paura di essere in minoranza tra i suoi. È stato capace di opposizione in Lombardia, ma ha scritto un programma di governo per la sua regione, vero e concreto, in una ventina di punti, che chi governerà dovrà ben tenere in considerazione.

Non sono sempre d’accordo con le sue posizioni (a volte credo di aver avuto ragione, molte altre, come nel caso delle primarie e della loro utilità generale, mi sono dovuto ricredere), ma quello che ha costruito in termini di capacità di capire il presente e di influire su di esso è un patrimonio intellettuale e di azione che vorrei vedere portato in Parlamento.

Spero che nel prossimo Parlamento ogni partito, ogni lista, ogni gruppo, sia capace di esprimere candidati dialoganti e all’altezza dei tempi e della situazione. E Pippo Civati è il primo che vorrei vedere a Roma.

Perché questo avvenga lo si può votare tra tre giorni (il 29 dicembre!) a Monza e nella provincia di Monza e Brianza.

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