Il popolo e il popolino

Ho letto con interesse un articolo di Popolino, che un po’ enfaticamente si chiede come faccia Obama a fare le cose che fa. Nel post si individua correttamente il diverso sistema di governo, da cui discende un rapporto diverso con la maggioranza parlamentare (che ovviamente non deve dare la fiducia, perché il presidente lo scelgono i cittadini). Poi classifica le possibilità che ha oggi in Italia un governo di reggersi su una maggioranza alle condizioni che conosciamo. Modello neutro: si va a votare ma con questo sistema si ritorna al punto di partenza; modello italiano: ci si arrangia con le larghe intese, con una finta governabilità; modello Scilipoti: si capisce.

Poi ci sarebbe il modello chiamato dall’autore del blog “americano”: presentare un governo di profilo altissimo, con idee così buone da essere accettabili da molti, nella speranza di creare una pressione popolare sui partiti, che si troverebbero così costretti ad accettare un’interlocuzione positiva col governo.

C’è una cosa che non capisco. E cioè perché non si vada fino in fondo, e perché non si accetti l’idea che i cittadini possano eleggere l’esecutivo. Non c’è bisogno di un sistema radicalmente presidenziale come quello americano, ma ci sono sistemi misti che si sono dimostrati efficienti. Chi segue questo blog sa che in particolare mi riferisco al semipresidenzialismo francese (per esempio l’ho detto qui  proprio a proposito di queste elezioni e qui sembra un’obiezione anticipata a Popolino, poi qui e in molte altre occasioni).

Certo parliamo di soluzioni per un futuro, magari prossimo, ma mi pare una battaglia di sinistra quella per cui ai cittadini si dà la possibilità di scegliere liberamente chi li governerà e non solo chi li rappresenta in parlamento. A ben guardare moltissimo  in questi anni ci spinge in quella direzione, dal ruolo che si è preso Napolitano, al governo delle regioni, alle stesse ipotesi di leggi elettorali alternative. Basta solo il coraggio di un passettino in più, che armonizzi tutto il sistema. La soluzione all’americana di Popolino è in realtà un misto tra i tre modelli di cui parla, con una forte dose del secondo e del terzo e in più l’ipotesi (francamente inquietante) della pressione popolare. Si tratta di un espediente per questo tornante politico, mi rendo conto. Ma forse al popolo la libertà e la responsabilità di scegliere davvero il governo, e da sinistra, bisognerà pur darla.

4 pensieri su “Il popolo e il popolino

  1. Infatti. Nn ricordo chi – forse Cerasa – faceva notare ieri su Twitter che, nei momenti di particolare difficoltà, l’Italia si trasforma de facto in una repubblica presidenziale.

  2. Non l’ho scritto nel post in oggetto perchè al momento pare difficile vedere così lontano, ma sottoscrivo convintamente quanto dici, Gianluca.

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